L’export alimentare “made in Italy” rappresenta un’importante opportunità per le aziende italiane di crescere e competere sui mercati internazionali.
I prodotti italiani sono apprezzati dai consumatori di tutto il mondo per la loro qualità, autenticità ed il loro design e il loro legame con la tradizione.
Con un mercato in rapida espansione, è fondamentale per gli imprenditori comprendere i requisiti e cogliere le opportunità che la scena internazionale offre.
L’export consente alle aziende italiane di raggiungere nuovi mercati e di espandere la propria attività. Inoltre, può contribuire a migliorare la competitività delle aziende italiane e a creare nuovi posti di lavoro, promuovendo l’immagine dell’Italia nel mondo e a diffondendo la cultura italiana.
Presenta anche alcune sfide. Le aziende devono affrontare la concorrenza di altri paesi produttori e sapersi adattare alle diverse esigenze dei mercati internazionali.
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Quali sono i numeri dell’export alimentare del made in Italy?
L’export del Food Made in Italy è in costante crescita, registrando un aumento annuale significativo. I dati mostrano che l’Italia è uno dei principali esportatori di prodotti alimentari nel mondo, con un fatturato che supera i miliardi di euro.
Nel 2022, l’export di prodotti alimentari italiani ha raggiunto i 111,7 miliardi di euro, in aumento del 22,8% rispetto al 2021. Questa crescita è stata trainata da diversi fattori, tra cui la crescente domanda di prodotti alimentari di alta qualità, la crescente consapevolezza dei consumatori internazionali dei valori del made in Italy e la promozione delle eccellenze italiane da parte delle istituzioni italiane.
I principali prodotti alimentari italiani esportati sono:
- Vino: 13,9 miliardi di euro (+22,3%);
- Olio extravergine d’oliva: 6,2 miliardi di euro (+22,9%);
- Pasta: 4,6 miliardi di euro (+21,9%);
- Formaggi: 3,6 miliardi di euro (+23,5%);
- Salumi: 3,4 miliardi di euro (+22,5%);
- Caffè: 2,7 miliardi di euro (+20,2%);
- Cioccolato: 2,2 miliardi di euro (+23,2%);
- Gelati: 1,7 miliardi di euro (+22,8%).
I principali mercati di destinazione dei prodotti alimentari italiani sono:
- Germania: 26,1 miliardi di euro (+22,4%);
- Stati Uniti: 17,5 miliardi di euro (+21,8%);
- Francia: 14,8 miliardi di euro (+22,5%);
- Regno Unito: 12,3 miliardi di euro (+23,2%);
- Cina: 11,1 miliardi di euro (+16,2%).
Questo trend positivo è sostenuto dalla richiesta internazionale di prodotti di alta qualità, tipici della tradizione italiana. È, quindi, fondamentale per gli imprenditori mantenere elevati standard di produzione e conformarsi alle normative internazionali per competere efficacemente.
Eccellenze alimentari italiane più richieste nei mercati globali
Alcuni dei prodotti alimentari italiani più richiesti a livello internazionale includono vino, olio d’oliva, formaggi e prodotti da forno come la pasta. Questi prodotti rappresentano l’emblema dell’eccellenza italiana e sono apprezzati per la loro qualità e autenticità.
Alcune delle eccellenze italiane più richieste sui mercati globali sono:
- Olio d’Oliva Extra Vergine: Conosciuto per la sua purezza e qualità, è molto richiesto soprattutto in Europa, Stati Uniti e Giappone.
- Vini: Le varietà come Barolo, Chianti, e Prosecco sono apprezzate in tutto il mondo.
- Parmigiano Reggiano e Grana Padano: Sono formaggi a denominazione d’origine protetta (DOP) e godono di grande popolarità.
- Prosciutto di Parma e San Daniele: Anche questi sono prodotti DOP e sono molto richiesti per la loro qualità e sapore distintivo.
- Aceto Balsamico di Modena: Conosciuto per la sua versatilità in cucina, è un altro prodotto DOP che ha una forte domanda internazionale.
- Pasta: Marche come Barilla e De Cecco sono apprezzate per la qualità del grano duro utilizzato.
- Pomodoro San Marzano: Utilizzato in una varietà di piatti, dai sughi alle pizze, è un prodotto DOP molto apprezzato.
- Mozzarella di Bufala Campana: Questo formaggio è famoso per la sua texture e il sapore unico.
- Caffè Espresso: Brand come Lavazza e Illy sono noti per la loro qualità premium.
- Limoncello: Originario della zona costiera della Campania, questo liquore a base di limone è popolare in molti paesi.
- Tartufo: In particolare il tartufo bianco di Alba è molto richiesto, specialmente in periodi festivi.
- Pesce e Frutti di Mare: Le alici di Cetara e il tonno di Favignana sono esempi di pesce italiano di alta qualità.
Questi sono solo alcuni esempi delle eccellenze italiane nel settore agroalimentare che godono di una forte domanda a livello globale, spesso sottolineata da certificazioni come DOP, IGP o BIO, che ne attestano la qualità e l’origine.
Opportunità dei mercati globali
L’ingresso nei mercati internazionali offre numerose opportunità, come l’accesso a un pubblico più ampio e la diversificazione del portfolio. Tuttavia, presenta anche dei rischi, tra cui la complessità legale e normativa dei mercati esteri e la forte concorrenza.
La conoscenza delle specifiche esigenze del mercato target e la conformità alle leggi e regolamenti locali sono cruciali per minimizzare i rischi e massimizzare le opportunità.
I maggiori canali di vendita delle eccellenze italiane nel mondo sono:
- La grande distribuzione organizzata (GDO), che rappresenta il canale di vendita più importante per i prodotti alimentari italiani. La GDO è presente in tutti i paesi del mondo e offre un’ampia varietà di prodotti italiani, sia di marca che a marchio del distributore.
- I negozi specializzati in prodotti alimentari italiani, che sono presenti in molti paesi del mondo. Questi negozi offrono una selezione più ampia di prodotti italiani, anche di nicchia, e possono essere un canale importante per le aziende che vogliono raggiungere un pubblico più esigente.
- Il canale online, che sta diventando sempre più importante per la vendita di prodotti alimentari italiani. Il canale online offre alle aziende l’opportunità di raggiungere un pubblico globale in modo efficiente e conveniente.
Ecco alcuni esempi di opportunità specifiche per le aziende che partecipano ai mercati globali alimentari:
- L’espansione in nuovi mercati. Le aziende italiane possono espandere la loro presenza in nuovi mercati, sia geograficamente che in termini di canali di vendita.
- La diversificazione dell’offerta. Le aziende italiane possono diversificare la loro offerta di prodotti, per soddisfare le esigenze di un pubblico più ampio.
- L’innovazione. Le aziende italiane possono investire in innovazione, per sviluppare nuovi prodotti e processi produttivi.
Per sfruttare al meglio le opportunità offerte dai mercati globali alimentari, le aziende italiane devono adottare una strategia di internazionalizzazione efficace. Questa strategia deve includere:
- Una profonda conoscenza dei mercati di destinazione. Le aziende devono comprendere le esigenze dei consumatori e le dinamiche competitive dei mercati di destinazione.
- Una presenza capillare sui mercati. Le aziende devono essere presenti sui mercati di destinazione con una rete di distribuzione efficace.
- Un’efficace attività di marketing e comunicazione. Le aziende devono promuovere il marchio “Made in Italy” e i propri prodotti sui mercati di destinazione.
Italian sounding e frodi alimentari
Un problema crescente nel settore dell’export alimentare che mina la sicurezza e la fiducia dei mercati e dei consumatori è la frode alimentare.
La frode alimentare è un’attività intenzionale di sostituzione, diluizione o aggiunta su un prodotto o una materia prima, a scopo di guadagno economico, che va ad aumentare il valore apparente del prodotto o a ridurre il costo della sua produzione.
Le frodi alimentari possono essere classificate in due categorie principali:
- Frode sanitaria: consiste nella modificazione di un prodotto che lo rende pericoloso per la salute.
- Frode commerciale: consiste nella presentazione di un prodotto in modo tale da indurre in inganno il consumatore.
Esempi di frode sanitaria:
- Sostituzione di prodotti freschi con prodotti congelati o in scatola.
- Aggiunta di sostanze nocive o pericolose per la salute, come pesticidi, metalli pesanti o additivi non autorizzati.
- Sottrazione di ingredienti importanti dal prodotto.
Esempi di frode commerciale:
- Presentazione di un prodotto come biologico o di origine controllata, quando non lo è.
- Indicazione di un prezzo inferiore a quello effettivo.
- Manipolazione dell’etichetta per nascondere informazioni importanti al consumatore.
Le frodi alimentari possono avere gravi conseguenze per la salute dei consumatori, oltre che per l’economia e l’immagine dei produttori.
Fa parte di questo fenomeno anche il cosiddetto Italian sounding.
Il concetto di “Italian Sounding” riguarda i prodotti agroalimentari che vengono commercializzati all’estero utilizzando nomi, marchi, immagini e altre suggestioni che richiamano l’Italia, ma che in realtà non sono prodotti in Italia.
Questa pratica può ingannare i consumatori e danneggiare la reputazione delle vere eccellenze italiane, che spesso sono protette da certificazioni come DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) o BIO (Biologico).
Esempi:
- “Parmesan” al posto di Parmigiano Reggiano: Molti formaggi venduti come “Parmesan” fuori dall’Italia non hanno nulla a che fare con il vero Parmigiano Reggiano DOP.
- Olio “di stile italiano”: Potrebbe essere mescolato con oli provenienti da diversi paesi e non avere la qualità dell’Olio Extra Vergine di Oliva prodotto in Italia.
- “Prosciutto italiano”: Se non è etichettato come Prosciutto di Parma o San Daniele, potrebbe trattarsi di un prosciutto prodotto all’estero che emula lo stile italiano.
- Vini con nomi che suonano italiani: Marchi come “Don Russo” o “La Bella” possono evocare un’immagine italiana, ma il vino potrebbe essere prodotto in altri paesi.
- “Pasta Italiana”: Potrebbe essere prodotta con grano non italiano o anche essere fabbricata all’estero, pur portando un nome o un packaging che suggerisce un’origine italiana.
- Prodotti da forno come “Focaccia Style”: Anche se il nome richiama un prodotto italiano, potrebbe essere realizzato con ingredienti e metodi che si discostano dalla tradizione italiana.
- “Mozzarella”: Se non è specificato che è Mozzarella di Bufala Campana DOP o un altro tipo certificato, potrebbe trattarsi di un formaggio a pasta filata prodotto con metodi non tradizionali.
- “Balsamic Vinegar”: Molto diverso dall’Aceto Balsamico di Modena DOP, spesso è un semplice aceto colorato e aromatizzato.
- Caffè “Espresso Style”: Potrebbe non essere prodotto seguendo i rigorosi standard italiani per l’espresso.
L’Italian Sounding è un fenomeno che genera un fatturato considerevole, ma che al tempo stesso rappresenta una forma di concorrenza sleale per i produttori italiani che seguono metodi tradizionali e criteri di qualità rigorosi. Ecco perché è essenziale per le aziende tutelare i propri prodotti e per i consumatori essere ben informati e attenti alle etichette degli alimenti.
Standard alimentari: la tutela degli stakeholder
Per mantenere l’integrità del made in Italy è fondamentale conformarsi agli standard alimentari internazionali. Questi standard non riguardano solo la sicurezza alimentare ma anche la qualità e l’autenticità del prodotto.
Gli standard di qualità rappresentano una garanzia per gli stakeholder, dal produttore al consumatore. L’adozione di certificazioni riconosciute dal Global Food Safety Initiative (GFSI)
Il Global Food Safety Initiative (GFSI) è un’iniziativa globale che mira a migliorare continuamente la sicurezza degli alimenti lungo l’intera catena di fornitura. Lanciato nel 2000 dalla Consumer Goods Forum, un’organizzazione internazionale composta da rivenditori e produttori di beni di consumo, il GFSI serve come piattaforma collaborativa per promuovere le migliori pratiche, creare risorse e strumenti di formazione e favorire la conformità ai requisiti di sicurezza alimentare.
Aree di Focalizzazione:
- Armonizzazione degli Standard: Uno degli obiettivi principali del GFSI è l’armonizzazione degli standard di sicurezza alimentare su scala globale. Essa riconosce e approva certi schemi di certificazione di sicurezza alimentare, contribuendo così a ridurre i costi e la complessità per i produttori e fornitori.
- Benchmarking: Il GFSI effettua un processo di benchmarking che valuta i diversi schemi di certificazione di sicurezza alimentare in base a un set comune di requisiti.
- Formazione e Risorse: Fornisce risorse educative e strumenti di formazione per migliorare la comprensione e l’implementazione delle migliori pratiche di sicurezza alimentare.
- Condivisione delle Informazioni: Agisce come un forum per la condivisione delle informazioni e delle migliori pratiche tra i vari stakeholder, tra cui aziende, enti normativi e organizzazioni non governative.
- Facilitazione del Commercio: Grazie all’armonizzazione degli standard, il GFSI contribuisce a facilitare il commercio globale di alimenti sicuri, riducendo la necessità di audit multipli e migliorando la trasparenza lungo la catena di fornitura.
Esempi di Schemi di Certificazione Approvati:
- BRC Global Standard for Food Safety.
- FSSC 22000 (Food Safety System Certification).
- SQF (Safe Quality Food).
- IFS (International Featured Standards).
- GLOBAL GAP (Good Agricultural Practices)
L’adesione a uno schema di certificazione approvato dal GFSI è spesso vista come un segno di impegno da parte delle aziende per mantenere elevati standard di sicurezza alimentare.
Questo è particolarmente importante per i produttori e i fornitori che operano su mercati internazionali, dove la conformità agli standard riconosciuti può facilitare l’accesso a nuove opportunità di mercato.
E per loro segnaliamo una risorsa dove poter approfondire le modalità ed i requisiti richiesti per queste certificazioni volontarie, che potete visionare cliccando sul link di seguito: https://www.sistemieconsulenze.it/certificazioni-alimentari/ Per i consumatori invece sarà importante informarsi sui siti dei produttori e verificare la presenza di queste attestazioni per essere certi di acquistare alimenti da aziende che si impegnano a fornire alimenti sicuri ed autentici sul mercato.